Forse i vecchi metodi scolastici erano assai discutibili ma (forse) producevano studenti meglio preparati in aritmetica (la matematica mi sembra una parola persino troppo grossa). Nell'attesa che si chiariscano un po' tutti le idee sui famosi 8 mila posti di lavoro bruciati dal "Decreto dignità'" vorrei fare un po' di chiarezza su un altra questione di numeri dove mi sembra che il M5s difetti di precisione (diciamo così). Parlo dei trasferimenti alla UE che secondo il capo gruppo pentastellato alla Camera costerebbero 10 miliardi tra quanto versato e quanto ottenuto. Ci viene in aiuto la già citata rubrica di Agi "Fact checking" dove si scopre che forse il nostro capo gruppo ha letto la colonna sbagliata (diciamo così) perché lo sbilancio è sì negativo ma di circa 2.8 miliardi (di Euro), una cifra poco sopra un quarto di quanto affermato. E 7 miliardi e rotti non sono proprio due lire (è il caso di dirlo) altro che taglio dei vitalizi. Vabbé andiamo oltre e torniamo al decreto, anzi alla relazione tecnica dell'Inps che tanto ha fatto infuriare Giggino Di Maio. Devo ammettere che dopo il "piccolo" errore fatto in occasione della riforma Fornero (i 56 mila esodati) ho perso molta fiducia in questi supponenti uffici studi. Ma mi sembra probabile che un decreto siffatto non possa che avere un effetto negativo sulla occupazione in termini quantitativi (sugli effetti qualitativi resta da vedere) ma che tali effetti durino immutati per 10 anni mi sembra francamente una stupidata. Forse ci vogliono esami di riparazione anche per chi ha già finito la scuola. Ma certo lo scontro che si sta consumando tra Di Maio e il presidente INPS, Tito Boeri, non è una bella pagina di democrazia anzi mostra come questi due movimenti (M5s e Lega) si dimostrino assai poco disponibili a sottostare alle regole della democrazia. Ma si sa a criticare era facile, poi quando ti trovi a fare ,le cose cambiano.
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