Pochi giorni fa' è terminata l'avventura di "Postal Market". In realtà l'azienda aveva già chiuso l'operatività nel 2007 ma con il 2015 cessa a titolo definitivo di esistere. Strano caso aziendale, probabilmente troppo in anticipo negli anni 60 e incapace di cambiare pelle quando la vendita per corrispondenza (grazie alla Rete) è divenuta fenomeno di massa, ma non è della vicenda di questa ditta milanese che voglio parlare bensì della sua fondatrice : Anna Bonomi Bolchini. Raccontare la storia della sua vita è un po' lungo per cui rimando a Wikipedia ma almeno qualcuno si ricorderà (spero) della battaglia tra lei e Mario Schimberni (allora presidente della Montedison) per il controllo della Bi-Invest. Fu la prima vera "scalata" avvenuta nella borsa milanese e decretò la fine della parabola (almeno la parte ascendente) della "signora della finanza" soprannome che si era guadagnata sul campo. Ma come (giustamente) riporta la sempre preziosa Wikipedia resta l'unica vera protagonista femminile della finanza italiana. Non me ne vogliano le signore Bracco, Marcegaglia o Artoni ma per ora restano lontane dai risultati ottenuti dalla signora Bonomi Bolchini. E questo deve far riflettere su quanto il nostro paese sia ancora indietro nella "corsa" per la parità dei sessi, anche se la finanza è comunque refrattaria a livello mondiale nel concedere posizioni di potere alle donne.
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