martedì 19 febbraio 2013

Tricolore

Premetto subito che non sono un teorico del nazionalismo anzi ritengo di avere in comune con molti miei compatrioti il vizio di criticare il mio paese ma negli ultimi giorni ho letto un paio di articoli che mi hanno fatto pensare. Il primo è a firma di Federico Rampini il quale ha passato gli ultimi 15 anni a girovagare tra Pechino,San Francisco e New York eppure afferma che il nostro è il più bel paese del mondo (e non solo da un punto di vista puramente monumentale). Oggi Danele Manca , sul Corriere online, firma a sua volta un articolo che partendo da un prestito obbligazionario Daimler afferma come in Europa (ma direi soprattutto in Germania) "godiamo" di una reputazione che non ci meritiamo. Ma cari signori (mica posso chiamarli colleghi) noi ad ogni asta di titoli di stato chiediamo all'estero più del 40% dell'importo. E cosa mettiamo sul piatto? Uno scenario politico dove si agita un vecchio satrapo che dopo 17 anni di disastri rischia di avere ancora consensi, il suo alleato che  (almeno a parole) vuole il ritorno alla lira, un professore che dopo aver predicato la sobrietà oggi fa invidia a Barbara D'Urso e la sinistra con un candidato premier già pluri sconfitto che non può che aggrapparsi all'alleato "vetero" comunista. E su questo quadretto già non proprio idilliaco piomba come una pioggia di meteoriti il fenomeno Grillo, vera mina vagante. Se gli investitori esteri hanno visto le immagini del comizio di Grillo a Torino credo che come me siano rimasti sbigottiti.
PS il Silvio ha liquidato la piazza torinese con la lapidaria frase "l'80% di chi va in piazza ci va per divertirsi!". Considerate le cazzate che dice ai suoi comizi credo riesca a raggiungere il 100%

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