mercoledì 22 dicembre 2021

Chernobyl

L'altra sera ho iniziato a guardar la mini serie "Chernobyl" di HBO. Era un po' che la avevo in "stack" da guardare ma poi è successo qualcosa che mi ha spinto a vederla (e devo dire che la prima puntata è stata notevole come da previsioni). Ma cosa è successo? Che la commissione europea ha deciso (o almeno è stata costretta) di pubblicare la cosiddetta "tassonomia verde" nel 2022 anziché entro la fine dell'anno come aveva promesso giusto agli inizi di dicembre (leggete qui). Innanzitutto cosa intendiamo per tassonomia verde? Magari lo sanno tutti ma del caso ricordo che è un "elenco" di fonti energetiche che saranno oggetto di progetti europei, in poche parole le fonti che beneficeranno di contributi europei. Ovviamente escluso il carbone e olio combustibile, ovviamente incluse tutte le rinnovabili "classiche". Restavano sul piatto gas e nucleare. L'orientamento della commissione era di includerle entrambe ma quando si è giunti alla stesura del trattato i paesi che usano molto carbone come Germania e Polonia (strana alleanza nevvero?) si sono messi di traverso e hanno fatto slittare il trattato. In realtà sul gas sono tutti d'accordo ma sul nucleare i tedeschi (in primis) sono contrari. L'argomento è davvero spinoso e ovviamente parliamo di interessi economici imponenti ma se vogliamo un approccio più scientifico consiglio la lettura di questo articolo di "EuropaToday". Da qui si evince come il gas sia in realtà molto meno meno "verde" del nucleare , parlando della fissione oltretutto visto che per la fusione conviene non trattenere il fiato. Ma l'articolo, dopo aver snocciolato una serie di dati "tecnici", tocca ovviamente anche il tasto politico e qui per il nucleare il gioco si fa duro perché l'unico paese con una vera tecnologia nucleare è la Francia (l'avrebbero anche gli inglesi ma hanno voluto la Brexit .....). Ma al di là di queste considerazioni ci si potrebbe chiedere come definire "verde" gas e nucleare ? Difficile soprattutto per il gas mentre sul nucleare pesa come piombo il rischio rappresentato proprio dalla serie con cui ho aperto il post. Purtroppo bisogna essere più realisti del re e non si può minimamente immaginare una UE alimentata da vento, acqua e sole per cui nella "transizione" bisogna pur usare qualcosa e qui devo confessare che a oltre sessanta anni suonati sono diventato favorevole al nucleare. Ci torno, prometto.

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