domenica 17 novembre 2019

Rabbia

Ho dovuto aspettare qualche giorno per scrivere questo post perché la rabbia è una cattiva consigliera, ma adesso ritengo di poter scrivere su quanto sta (perché non è ancora finito) succedendo. La foto direi che parla chiaro ma perché chi avesse dubbi quella è la basilica di San Marco allagata. Ho già dichiarato il mio amore per Venezia ma qui non si tratta solo di un problema mio, dei veneziani, dei veneti o degli italiani (oggi è davvero difficile dire "sono italiano" senza provare vergogna), Venezia è davvero un "patrimonio della umanità", usiamo pure la retorica, ma è così. E noi la stiamo mandando a fondo in tutti i sensi. Siamo nel ventunesimo secolo ed oltre tutto ci sono tutta una serie di esempi come riporta "Agi" (e non si parla della solita Olanda) su come affrontare problemi del genere. E invece no, il famoso Mose (no la storia non ve la riassumo, tanto la trovate ovunque) è tuttora un'opera incompiuta ammesso che serva. Ma come è possibile? Io non mi straccio le vesti pensando al costo dell'opera, prendiamo atto del fatto che ogni opera pubblica italiana costa più del dovuto. Prendiamo atto del fatto che non siamo una nazione "etica" e certo i veneti con tutta la loro furia leghista contro i "teroni" poi alla prova dei fatti sono come tutti gli altri (Popolare di Vicenza vi fa suonare qualche campanello?). Va bene, le opere pubbliche costano ben più del dovuto ma almeno funzionino!  E invece il risultato è quello che vediamo con adesso la presa in giro delle dichiarazioni altisonanti che parlano di opera completata al 93% (inutile biasimare il premier comunque). E diventa quasi beffarda la raccolta fondi lanciata per aiutare Venezia, sacrosanta da un lato (i veneziani sono davvero allo stremo) ma se pensiamo a quanti soldi ognuno di noi ha già comunque versato un po' di sana incazzatura viene naturale. Intanto dovremo aspettare il 2021 e sperare che : a) nel 2020 non vi siano altre maree fuori scala, b) il Mose, una volta finit,o sia davvero efficace (questa si che è una bella domanda). Direi che ce n'è abbastanza per essere arrabbiati da un lato e costernati da un altro.
PS: Venezia ha comunque bisogno di essere salvaguardata anche dalle maree "umane" e qui occorrerà adottare soluzioni "dure" come la limitazione degli accessi. E smettiamo di parlare di democrazia, è una emerita cazzata. Il turismo di massa è solo business ed in ogni caso pensiamo a Milano: vi sembra antidemocratico che per vedere il "Cenacolo vinciano" sia previsto un numero chiuso? Direi di no e se anche lo fosse piuttosto che vederlo distrutto da gitanti in short, selfie stick e fast food (tutti termini inglesi ....) meglio che lo vedano in pochi, tanto hai sempre l'alternativa di un bel documentario su Netflix.

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