martedì 17 novembre 2015

Famiglia

Si l'Italia è un paese dove la famiglia è una cosa seria, anzi serissima oppure no? Concediamoci un post "leggero" dopo i fatti di Parigi e non ci vuole molto a trovare spunti nel variegato mondo politico italiano. La notizia non è , in effetti, recentissima ma poco cambia. A luglio è scattata la sospensione del vitalizio per chi sia condannato a pene superiori ai 2 anni. Il provvedimento riguardava ben 18 parlamentari tra cui Silvio Berlusconi. Come riporta "La Stampa" a metà ottobre 7 dei 18 hanno deciso di fare ricorso. Scorrendo i nomi di questi "capitani coraggiosi" si scopre che Giancarlo Galan, dopo aver patteggiato (che significa ammettere la colpa rammento) 2 anni e 8 mesi ai domiciliari, continua a percepire lo stipendio di parlamentare ma si preoccupa del suo futuro e quindi aderisce alla "crociata" per il mantenimento del vitalizio. Ma su quali basi ci si può chiedere, questi figuri vogliono mantenere le loro prebende. A parte una complicata questione costituzionale sui diritti acquisiti (c...o ancora loro) la principale motivazione è che il vitalizio è l'unico mezzo di sostentamento per essi e per le loro famiglie (facile chiosa "tengo famiglia"). Geniale, ci vorrebbe davvero un giudice che liquidi questi gaglioffi con una risata, ma non sarà così. Ci si può solo augurare che dopo un costoso (per la comunità) iter giudiziale venga confermata la cancellazione del vitalizio.
PS il signore raffigurato (per chi non lo sapesse) è Maurizio Paniz, avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia con un passato piuttosto vivace (vedi). Sarà lui l'alfiere (pardon il legale) dei magnifici 7. 

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