giovedì 19 novembre 2015

Cinico

Premetto e prometto che questo sarà l'ultimo post su Parigi. L'altro giorno sono stato accusato di cinismo proprio in relazione a questo argomento. L'occasione era la mia lezione di francese dove, ad un certo punto, una delle mie compagne ha dichiarato che aveva cancellato, sopraffatta, il suo viaggio per vedere le cattedrali gotiche francesi (quasi una visita escatologica). Le ho detto che mi sembrava un po' bizzarro che abbia preso questa decisione dopo Parigi e non dopo l'aereo russo caduto (anzi abbattuto) nel Sinai che ha provocato quasi il doppio dei morti. Apriti cielo, sono stato accusato di cinismo (forse a ragione) ma ho cercato di motivare la mia affermazione. Quello che è successo a Parigi è orribile ma purtroppo nulla di eccezionale se non la deformazione che la lente mediatica gli ha conferito. Come ho detto il numero delle vittime è inferiore al Sinai, la modalità ricorda quella della spiaggia tunisina o del museo del Bardo. In tutti questi casi le persone coinvolte erano coinvolte in attività ludiche e non erano "colpevoli" di alcun ché (non mi risulta il volo russo fosse pieno di feroci carcerieri delle prigioni cecene). Una discriminante è certamente l'età delle vittime molto vicina alle vittime di Ankara peraltro, dove forse rammentate vi furono 95 morti. Non mi risulta grande mobilitazione per i russi schiantatisi nel Sinai, quindi? Tanto per confermare il mio cinismo teniamo presente alcune evidenti falle nella sicurezza francese e belga eppure i fatti di Charlie Hebdo sono risalenti a neppure un anno fa. Questo forse poteva essere un buon motivo per cancellare un viaggio. E per terminare in "bellezza" consiglio la lettura questo articolo de "La Stampa" di Antonella Rampino. Si parla del fatto che Hollande non può chiamare in causa l'articolo 42 del trattato europeo in quanto l'Isis non è uno stato. La prima cosa che ho pensato è che questo è proprio quello che ci vuole : una bella disquisizione tra legulei mentre quelli (dell'Isis) ci tagliano la gola. L'Isis non è uno stato? Ma come, non sono mica nascosti come Al-Qaeda, hanno un capo riconosciuto e pubblico, controllano un territorio. Magari non hanno il prefisso ISO telefonico ma vorrei invitare l'autrice dell'articolo a presentarsi a Raqqa e dirgli "non siete mica uno stato". Una cosa invece raggelante presente nell'articolo è la dichiarazione del generale Dino Tricarico che rincara la dose affermando che se dichiariamo guerra all'Isis gli diamo dignità di nemico e quindi anche i diritti del codice di guerra. A parte che l'Isis del codice di guerra se ne un baffo, ma questo vuol dire che neppure le forze che li attaccano sono soggette al "famoso" codice quindi qualsiasi cosa facciano va bene così...Vedo all'orizzonte dei nuovi Abu Ghraib. Ma una cosa giusta l'articolo la dice (bontà sua) : che esistono già risoluzioni ONU che probiscono (ad esempio) di commerciare con l'Isis, peccato che vengano "regolarmente" disattese.

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