giovedì 12 novembre 2015

Birra

Ho più volte ammesso la mia poca simpatia verso gli integralisti di qualsiasi religione (e non solo) siano. Ma i fatti mostrano come l'integralismo islamico sia uno dei più diffusi (senza neppure arrivare a citare il caso sanguinario dell'ISIS). A pochi giorni dalle elezioni si capisce che la Turchia ha di nuovo virato verso una netta "islamizzazione" come la vittoria riportata da Erdogan lasciava intuire senza essere dei fini osservatori. La notizia benché quasi folkloristica lascia davvero intravedere un futuro piuttosto cupo. Come riporta "La Stampa" è stato cancellato il festival del raki, la diffusa bevenda a base di anice (stretta parente del greco ouzo). Questo succede ad Adana città turistica e soprattutto abitata da oltre 2 milioni di anime, quindi non un paesino. Questa è una parte molto conservatrice del paese, Istanbul è lontana non solo geograficamente, ma non siamo esattamente in un centro rurale dell'Anatolia orientale e questo la dice lunga. Come ricorda l'articolo dal 2013 vi è una vera e proprio guerra contro gli alcoolici e anche la birra ha subito molte limitazioni (pur essendoci una notevole produzione locale). Non bevo birra ma se penso che a Milano adesso è esplosa la moda delle birre artigianali è difficile non fare antipatici confronti.

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