sabato 5 settembre 2015

Taxi

Francamente non ho trovato traccia di quanto sto per raccontarvi e se da un lato mi rendo conto che i problemi gravi sono altri (ma non altrove), nelle cronache locali poteva anche trovare spazio. Comunque qualche giorno fa mi è arrivata una mail dal comune di Milano in cui si annunciava l'istituzione del numero unico per la ricerca di un taxi. Oltre a questo servizio telefonico vi è anche una app. Ovvio che un vero giudizio richiederà un po' di tempo per assestare il servizio e farlo diffondere (l'app su Play Store aveva solo 9 recensioni quando l'ho scaricata) ma la strada intrapresa mi sembra quella giusta. E forse e finalmente Milano mostra un po' di quel pragmatismo che spesso si attribuisce ma altrettanto spesso sembra perdere (per strada è il caso di dirlo). Questo è l'unico modo per gestire il cambiamento, cambiamento che ovviamente è stato innescato da Uber. Non si può combattere qualcosa che è così più efficace solo con leggi e leggine, è la stessa cosa successa con la musica : non hanno potuto bloccare gli Mp3 per cui alla fine si sono messi a venderli riuscendo pure a guadagnarci (dopo un ovvio primo periodo di assestamento). Certamente i tassisti come i negozianti sono categorie estremamente refrattarie al cambiamento (pensate a tutte le polemiche che puntualmente nascono per ogni nuova area pedonale) ma forse questa esperienza milanese potrebbe essere propedeutica per altri.
Ps parlando di Uber qualche nuova si sta presentando al suo orizzonte e stavolta viene dall'interno visto che come riporta "La Stampa" è in arrivo una class action da parti di autisti Uber che vogliono essere ..... assunti! Alla faccia della sharing economy.

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