domenica 23 settembre 2012

Facebook

Non voglio parlare del tracollo del titolo Facebook (alla fine riguarda chi ha deciso di scommettere quei soldi anziché usarli come risparmio) ma di una notizia di un paio di giorni fa. Riassumo per i soliti : una madre scopre che la figlia è morta da Facebook (ma poteva essere una qualsiasi altro social network) e solo dopo un certo tempo è stata avvisata dalla polizia del decesso (su cui è in corso un accertamento non essendo la ragazza stata investita sulle strisce pedonali). La madre ha sporto denuncia contro i ritardi della polizia ed ha dichiarato di essere inorridita dal fatto che molti estranei hanno saputo prima di lei che la figlia era morta. Cominciamo da questo secondo punto : cara signora "è il social network e non puoi farci niente bellezza". Capisco che ironizzare su una morte può essere indelicato ma questo è il limite, il problema o addirittura il bello dei social network : siamo tutti "amici" e siamo tutti estranei e soprattutto si può essere protetti dall'anonimato (hanno appena detto che ci sono oltre 80 milioni di profili falsi ). Quindi se ci tieni tanto alla privaci stanne fuori. Sui ritardi della polizia si può certo essere concordi ma niente è più veloce della luce (ed internet utilizza anche la luce, tramite la fibra ottica, per comunicare)  quindi anche questo fa parte del gioco, macabro, ma gioco. Quindi cosa possiamo fare ? Ci facciamo tutti un profilo su Facebook e chiediamo l'amicizia alla più vicina centrale di polizia ?

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