Restiamo ancora per un po(st) a Londra, ieri abbiamo parlato delle recenti olimpiadi oggi parliamo di uno dei pilastri della capitale britannica : la finanza. Sullo scandalo del "London Interbank Offered Rate" (per gli amici LIBOR) vi lascio cercare in rete tutta la storia ma in sintesi le principali banche inglesi si accordavano per far salire o scendere il tasso (rate) a loro piacimento, insomma facevano cartello alla faccia dei seguaci del dio mercato (che a loro detta ha sempre ragione). Qualche giorno orsono ho letto un articolo di Alessandro Penati che tuonava proprio sulla eccessiva dimensione delle banche (non solo inglesi) ipotizzando uno scenario futuro popolato da un miriade di piccoli istituti a mo' di api operose. Benedetti economisti avete schernito per anni le banche italiane (e non solo) troppo piccole per poter essere dei "player" (con l'inglese fa più fico) e adesso volete riproporre il vecchio adagio "piccolo è bello?" Potrebbero fare una campagna media usando come testiomonial....... Rocco Siffredi!
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