Tra poco più di un mese ricorre il secondo anniversario del crollo del ponte Morandi. Vi è da notare che la ricostruzione dello stesso ha richiesto un tempo davvero breve (se poi confrontato con altre opere italiche). Ma nel momento in cui l'opera sarà resa disponibile agli utenti si pone il problemino di chi la gestirà e pare proprio che sarà Aspi a farlo. Non ho voglia di ripercorrere tutta la brutta vicenda ma basti sapere che il contratto firmato all'epoca tra il governo Renzi e la società dei Benetton rende praticamente impossibile cambiare gestore delle autostrade. Ma potrebbe (pare) essere diverso per il nuovo ponte essendo lo stesso qualcosa di posteriore. Ma il punto del mio post non è esattamente dirimere a chi vada la gestione del ponte ma come mai se ne parla solo ora. Sono passati quasi due anni ed il problema era chiaro fin dal giorno zero, o meglio, finita la cagnara mediatica fatti di proclami anti Benetton (che proprio tanto innocenti non sono peraltro) era ovvio che le cose sarebbero rimaste come erano ed allora bisognava rispondere al quesito su chi avrebbe gestito l'opera, e non arrivare quasi alla fine dell'opera stessa con il rischio che se non si trova un concessionario si lascia il ponte chiuso ancorché finito? Mi sembra quella volta in cui il consiglio comunale di Milano dovette fare una delibera d'urgenza per le luminarie natalizie in quanto, quell'anno, il Natale cadde il 25 dicembre!
Ps tutto questo potrebbe essere derubricato alla solita mancanza di concretezza che caratterizza questo esecutivo. Ma vi è ben di più. Credo che siamo tutti concordi sulla possibilità di una seconda ondata di covid-19. Ho detto possibilità non probabilità ma in ogni caso sarebbe criminale (in vari sensi) farsi cogliere in contro tempo.
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