Dunque, dove eravamo rimasti con la Brexit? La fatidica (in teoria) data del 29 marzo è passato e nulla è successo. Ora siamo in una fase "transitoria" che è ormai acclarato porterà (ben) oltre il 25 maggio, il che significa che anche la Gran Bretagna parteciperà alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Qualche buontempone ha addirittura titolato (vedi) : "Theresa May getta la spugna, la Gran Bretagna al voto"! Come se ci stessero facendo una cortesia. E forse per i burocrati di Bruxelles potrebbe esserlo vista la scarsa probabilità che il nuovo parlamento europeo sia in continuità con l'attuale. Oddio non è che veder sparire Juncker la consideri una catastrofe, alla fine rappresenta in modo quasi paradigmatico quello che per molti versi è l'Unione Europea : un risiko per banchieri, e lui che viene dal Lussemburgo sa bene di cosa pariamo. Ma occhio perché vi è il concreto rischio che lo potremmo rimpiangere. E tornando ai nostri "amici" britannici questi eleggeranno la loro pattuglia di qualche decina di parlamentari che poi dovrebbero decadere. E a quel punto non è del tutto chiaro se i loro seggi resteranno vacanti o verranno ridistribuiti (dopo soli tre anni dallo scellerato referendum inglese era troppo presupporre che avessero già pensato ad una soluzione). Ma torniamo sempre ai nostri amici UK, molti vedono di buon occhio comunque la tornata elettorale perché sarebbe una occasione per sconfessare il referendum del 2016. Ma per prima cosa non si può mettere sullo stesso piano un referendum ed una elezione politica e poi non sarei troppo incline ad ascoltare i sondaggi visto come è andata appunto nel 2016.
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