Il grande problema di Internet è che chiunque può far sapere la sua opinione al mondo intero, senza filtri. Opportunità per molti versi, maledizione per altri. Ma se anche una testata come Ansa cade nel tranello di ascoltare ogni singolo "grido" di dolore allora sono guai. E per una sorta di ironia il bersaglio è proprio la regina dei social : Facebook. Come appunto riporta Ansa una ex dipendente ha scritto una lettera in cui accusa l'azienda di Facebook, Whatsapp, Instagram di non fare abbastanza per le mamme che vi lavorano. Allora abbiamo una singola persona che ha dovuto dimettersi perché non riusciva a conciliare il suo lavoro con la famiglia. Non ho nessuna stima di Zuckerberg e della sua creatura (anche se lo dico a malincuore Jobs era un genio, ma non colgo la stessa scintilla nel nostro Mark) ma Facebook ha 23 mila dipendenti quindi attenzione a generalizzare. Certo la signora dice di aver avuto 5500 dipendenti che l'hanno appoggiata. Ottimo allora il problema esiste e quindi che si palesino questi 5500 "pasdaran". Ma nella attesa di ciò mi arrogo il diritto di dubitare. Ad esempio la situazione in Amazon è certo pesante ma infatti ci sono già state proteste di molti dipendenti non una singola voce. Quindi prima di accusare di mobbing o che altro Facebook stiamo a vedere cosa succede. Ma tanto anche se si scoprisse che negli uffici di Menlo Park (sede della azienda) si osteggiano le madri lavoratrici cosa succederebbe? Ci sarebbero cancellazioni massive dei profili ? Mi sembra di averla già sentita questa in occasione dello scandalo Cambridge Analitica e non mi pare sia successo gran ché.
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