Innanzitutto buon 2018. Il primo post di questo anno è sulla democrazia. Il tutto nasce da questo altro post. Non conosco l'autore (mi scuserà) comunque lui inizia commentando il recente referendum che si è tenuto in Australia e che ha sancito l'introduzione dei matrimoni gay. L'autore se ne rallegra ma poi solleva un problema non proprio secondario : "è giusto che la maggioranza decida per una minoranza"? A parte il riferimento un po' ruffiano al famoso referendum tra Gesù e Barabba, abbiamo l'esempio molto più recente e vicino della Slovenia dove un referendum ha "mutilato" le unioni omo. Spinoso perché le minoranze vanno tutelate ma affidare tale tutela alla maggioranza può di certo creare dei mostri. Cosa fare allora? Il nostro autore propone che le forze politiche (alcune almeno) mettano nei loro programmi certe istanze. Può essere ma si rischia che poi la forza politica in questione disattenda la promessa fatta. Oppure solo forze politiche marginali se ne facciano carico. Ma d'altra parte avere forze politiche focalizzate su un unico tema non ha funzionato come dimostrato dai Verdi o dal partito dei pirati. Alla fine ritengo che il referendum sia uno strumento imperfetto ma efficace, specialmente quando deve dirimere questioni "trasversali" come ad esempio le unioni omo. Userei le parole di Winston Churchill : "la democrazia è imperfetta ma è di gran lunga meglio di tutto quanto provato prima".
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