Mi rendo conto che è passato solo un anno dall'inizio della pandemia ma forse è già possibile ipotizzare che a breve ci troveremo invasi da oggetti "vintage" coronavirus. In primis le mascherine fai da tè, fatte da compassionevoli nonne con materiali di tutti i tipi. E poi l'app Immuni, destinata a quei musei del software a fianco del Lotus 123 (ve lo ricordate?). Mascherine a parte mi chiedo cosa succederà con Immuni. Ho già detto che con oltre 10 mila contagi al giorno il "contact tracking" è solo teoria ma si spera che prima o poi i contagi devono scendere nel cui caso potrebbe servire ma allora occorrerà una nuova campagna di sostegno che però sarebbe indebolita proprio dal calo dei contagi che la renderebbe applicabile. Ma ciò che è destinato a diventare davvero un "collector's item" (oggi l'nglese va alla grande) sono le primule di Boeri (Stefano non Tito) e dell'ineffabile Arcuri. La foto di cui sopra ce le illustra ma per gli smemorati erano delle strutture temporanee dove somministrare i vaccini. Credo e spero che non ne realizzeranno neppure una per cui i collezionisti dovranno accontentarsi di qualche render o file AutoCAD. Mi spiace (diciamo così) per i collezionisti ma come ho già detto spero proprio che non ci provino neppure a realizzarne una. Ma come hanno fatto a pensare ad una tale assurdità? Immagino i problemi di installazione, quelli di sicurezza (i vaccini sono un boccone goloso) e ammesso che tutto ciò sia superabile hanno una efficienza troppo, troppo bassa. Insomma "fuffa" e speriamo proprio che entrino direttamente nel museo delle cose mai realizzate.
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