Spesso mi trovo davanti a casi di umorismo "involontario" ma andiamo con ordine. Milano, la città in cui vivo, è stata appena votata come la migliore città italiana per qualità della vita (anche se è finita molto in basso nella classifica stilata dagli stranieri ma ne parliamo un'altra volta). Uno dei suoi punti di forza è il sistema dei mezzi pubblici gestito da ATM. Ma qualche cosa non funziona o, per meglio dire, non funziona più. Come ben spiegato in questo articolo de "La Repubblica" nel 2019 vi sono stati ben 20 casi di frenate improvvise sulla linea rossa. Ovvio che tali frenate erano immotivate ma hanno provocato un certo numero di contusi. Forse non siamo al livello dei bus in fiamme romani però. Come detto il problema era localizzato quasi esclusivamente sulla linea rossa, la 1, ossia la più vecchia e proprio nella anzianità potrebbe esserci la spiegazione. Peccato che, come si evince dall'articolo, sono le nuove vetture ad avere dei problemi, le vecchie anche se meno confortevoli non lamentano alcun malfunzionamento. Aggiungo, da utente quasi giornaliero proprio della linea rossa, che i problemi sono decisamente aumentati nell'ultimo periodo facendomi pensare a qualche aggiornamento che era meglio non installare. Oddio siamo tutti ingegneri (basta ricordare le polemiche sul ponte Morandi) ma viste tante altre situazioni forse non sono poi così lontano dal vero. Ma qui non si tratta di risolvere un enigma ma solo di far funzionare le cose. E proprio l'altro giorno è arrivato l'ok del ministero a modificare il sistema. Ed in effetti ieri ho preso la metro e nella vettura veniva quasi continuamente ripetuto (pure in inglese giustamente) di reggersi agli appositi sostegni (peraltro specificando "durante la marcia"). Spero proprio che non sia questa la "modifica".
Ps l'articolo parla in effetti di un cambio nel sistema ma ammetto che mi è venuto da sorridere.
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