L'Istat ha appena rilasciato il dato sulla raggelante disoccupazione giovanile e sulla diminuzione dei consumi, le borse affondano, lo spread si impenna, la UE chiede aiuto al G20 insomma una vera crisi eppure eppure...Mi rendo conto di rischiare il luogo comune (della serie non c'e' piu' la mezza stagione) ma questa crisi "praticamente" come funziona? Difficile a dirsi, noi eravamo sabato a Venezia, citta' notoriamente costosa, e c'era una folla mica da ridere. Per stare sul tema costi : vaporetto a 6.50 euro visita all'Arsenale 20euro. Eppure il giorno successivo hanno bloccato l'accesso a piazzale Roma! Il TGRVeneto riportava la dichiarazione di un soddisfatto presidente della associazione albergatori che parlava di una occupazione al 98% degli alberghi (altro elemento non proprio a buon mercato). Mio suocero da Firenze narrava di fiumane di gente. Tralasciamo gli 8mila in coda a Roma per l'apertura di un Trony i quali intervistati candidamente dicevano : "Con questa crisi bisogna approfittare degli sconti". Il fondo di questo secchio sembra ancora un po' lontano ma questo puo' essere persino letto come un segnale positivo. Una cosa certamente positiva creata dalla crisi e' la cancellazione di fatto del ponte sullo stretto . A parte il solito pasticcio politico (mozione IDV votata anche da un vice ministro seguita poi dalle solite smentite alla Silvio), resta la soddisfazione per aver bloccato una voragine di soldi che difficilmente sarebbero finiti in mani oneste. Per quelli che masticano amaro pensando al defunto pronte consiglio di consolarsi con una italianissima Brooklyn la gomma del ponte ops ma le gomme non servono per cancellare ?
Caro marzio, io farei un distinguo, prima di tutto.
RispondiEliminaVenezia/la Biennale sono note/amate/apprezzate in tutto il mondo quindi se parti da “base/mondo” un numero di persone ricche o quantomeno benestanti di quelle che non sentono la crisi, sufficiente a riempire al 98% la peraltro assai limitata capacità ricettiva veneziana lo trovi eccome.
E’ sugli 8000 di Roma in coda per il Trony che bisogna seriamente riflettere.
Questi sono senza dubbio tutti di Roma e circondario: mica parti da Palermo per metterti in coda al Trony. Bene: io penso che siccome noi siamo sempre molto svelti ad acquisire in ritardo le peggiori abitudini americane, credo che sia tutta gente di target medio basso disposta ad indebitarsi fino al collo pur di comprare l’ultimo status-symbol-giocattolino-cazzata buttata sul mercato ed illudersi così di essere ricchi. Uguali a tutti quei deficienti che si mettono in fila da Abercrombie a Milano. Sinceramente per questi io provo davvero poca pietà. Per quanto riguarda il ponte sullo stretto ho letto proprio di recente che nonostante non lo si faccia più, di quattrini ne sono già spariti parecchi. Arme Italien!!