giovedì 24 marzo 2022

Draghi

Considero Mario Draghi, il nostro premier, un po' un "uomo della provvidenza". Brutta definizione ma calzante, ha traghettato l'Italia fuori da una pandemia mai vista ma anche da una crisi politica mica male. Però l'altro giorno mi sono trovato ad essere in disaccordo con lui. Non mi sono stupito visto che ha sempre manifestato una certa insofferenza verso i dittatori, basti citare l'incidente con il premier turco Erdogan. E capisco che dopo il discorso del presidente ucraino alle camere italiane la commozione era forte ma affermare che "l'Italia farà la sua parte per far entrare l'Ucraina nella Nato e nella UE" non va bene. Faccio mie la parole di Carlo Calenda che su ANSA ha criticato l'uscita di Draghi (anche se della Nato però parliamo un'altra volta). La UE ha regole piuttosto precise per ammettere un paese, per ciò che capisco l'Ucraina è ben lontana e vi sono pure paesi che sono già da parecchi anni in lista di attesa. Che non è solo di "attesa" ma anche un vaglio di tutta una serie di parametri. Ora non so cosa volesse intendere Draghi con le sue parole, cosa sia la "parte" che l'Italia debba sostenere. Voglio sperare che non ipotizzasse una "deroga" alle regole UE, cosa assolutamente inaccettabile, mentre se si tratta solo di fare da "sponsor" ci può stare ma forse sarebbe meglio che tale decisione sia parlamentare e non del premier. Comunque non ci sono i tempi perché questo processo sia in alcun modo influente sul conflitto. Ma in realtà quello che ha detto Calenda è il vero punto su cui sono in disaccordo con il premier : ossia l'opportunità che l'Ucraina entri nella UE. Il processo di allargamento ad Est non è stato esattamente un successo, anzi ha generato un bel po' di problemi. Non vorrei ricordare le frizioni con Polonia e Ungheria per certe loro posizioni, diciamo poco "europee". Certamente oggi questi regimi, pardon, paesi saranno ben felici di essere nella UE ma questo non risolve in nessun modo le tensioni sopra citate. Per cui andiamoci molto cauti visto che l'Ucraina è un paese ben più grande della Polonia quindi potrebbe certamente introdurre degli squilibri. 

 

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