lunedì 7 marzo 2022

Argomentazioni

Dopo due anni di pandemia dovrei essere abituato a sentire argomentazioni che si possono definire "bislacche". Abbiamo avuto dai negazionisti ai no vax e compagnia cantante. Purtroppo il recente conflitto in Ucraina ha dato nuova linfa a certe voci. Mi rendo conto che deve essere difficile trovare giustificazioni plausibili per le azioni del nano malefico Putin (uno che nel passato argomentava con il tirapugni temo) ma qualcuno ci prova. E ci prova furbamente in modo "laterale". Sono rimasto basito da questo articolo de "Il Fatto Quotidiano" : in primis perché l'obettivo dichiarato di tale pezzo è smussare "certe punte ridicole di russofobia" (dal titolo). Che è più o meno il verbo che ultimamente sta predicando Matteo Salvini (evidentemente il mai rimpianto governo giallo verde aveva qualche base allora). Ma andiamo ad esaminare l'articolo. La punta (o forse il vertice) della russofobia si trova nell'allontanamento del maestro Gergiev dalla direzione della Scala (non ve la racconto la trovate ovunque). Certo è "ridicolo" allontanare qualcuno che non si schiera davanti agli oltre 100 bimbi morti a Kharviv. Quello che invece trovo io ridicolo sono le argomentazioni : verso la fine dell'articolo l'autore accusa l'Europa di doppiopesismo in quanto non ha mai fatto nessuna richiesta all'artista cinese Lang Lang o a quello venezuelano Dudamel. Ora sulla Cina il discorso è parecchio complicato e sappiamo che lì vi è forse il vero problema dell'ordine mondiale. Ma il Venezuela? Forse ho perso l'ultimo telegiornale e quindi non sono al corrente della invasione della Colombia da parte del suo confinante ma mi sembra che parliamo di situazioni ben diverse.  

 

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