Appassionato di fantascienza dalla tenera età di 10 anni non potevo certo far passare inosservata la scomparsa di uno dei padri di questo genere che oggi è francamente molto appannato. Invece lui è stato tra i protagonisti della golden age della fantascienza, quella dell'immediato dopo guerra (la seconda , gli anni 50) dove si pensava che la scienza potesse portare il paradiso in terra (dopo avere portato l'inferno con la atomica). Ora non voglio dire che fosse il mio scrittore cult , a me piaceva più la science (alla Asimov) della fiction dove invece lui eccelleva. Però "Cronache Marziane" (pensate la sua opera prima) e poi "Fahrenheit 451" sono comunque parte della mia formazione giovanile (anche se all'epoca la portata politica delle sue opere mi è completamente sfuggita). Temo che nel mondo di oggi dominato dalla fantasy la sua dipartita non faccia grande effetto ma rammento che un certo signore di nome Truffaut ha diretto nel 1966 la versione cinematografica di "Fahrenheit 451", ma forse anche di questo si sta perdendo la memoria.
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