martedì 13 settembre 2011

Marcoule

L'incidente francese toglie ai cugini d'oltralpe l'illusione di essere i migliori o meglio gli immuni dai "problemucci" del nucleare (in effetti e' un impianto del 1955). Ma lasciamo pure i francesi al loro brusco risveglio e occupiamoci di casa nostra. Subito una pattuglia di nuclearisti ha sentenziato che tanto vale avere il nucleare visto che la Francia ci e' confinante e quindi noi pagheremmo le conseguenze di un incidente senza averne avuto i vantaggi. Primo il morto e' francese (nonche' i 4 feriti) secondo, e ben piu' importante, saremmo davvero in grado di garantire la sicurezza a livello almeno dei francesi? Dubito a meno di non delegare tale compito ad altri (magari anche per le fabbriche di fuochi d'artificio)). Sembra la barzelletta dell'inferno dove i cuochi son svizzeri e i controllori italiani. Ma questa e' la verita' purtroppo. Rinunciare al nucleare non e' ne semplice ne economico ma e' possibile anche se questo significhera' un cambiamento nello stile di vita. Ma davvero vogliamo le centrali dietro casa per tenere le porte dei negozi aperte estate ed inverno ad esempio?

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